Dr. Ezio Capuzzo

Specialista in ostetricia e ginecologia

Dirigente medico

ostetricia e ginecologia

Ospedale Civile - Alessandria

Sede di Alessandria

Via Venezia 37

 

L’Ecocardiografia fetale

 

E’ un esame che si propone l’analisi sequenziale dell’anatomia cardiaca allo scopo di rilevare, o escludere, la presenza di una cardiopatia congenita.

 

Le cardiopatie congenite sono le anomalie più frequenti alla nascita e rappresentano la causa del 25% della mortalità perinatale e del 50% della mortalità infantile dovuta a malformazioni congenite. La loro incidenza nella popolazione senza fattori di rischio varia da 2 ad 8 per mille nati. Nelle gravide che hanno fattori di rischio l'incidenza aumenta di ben dieci volte.

 

Appare quindi evidente come lo studio accurato del cuore fetale sia particolarmente importante, anche se allo stesso tempo il cuore fetale è l'organo che risulta più difficile da studiare. Nei casi in cui esiste un rischio aumentato di cardiopatia, l'ecocardiografia, cioè lo studio più approfondito del cuore, è necessaria.

 

Il riconoscimento in utero delle cardiopatie è molto importante perché il parto “centralizzato” in strutture in grado di assistere, sin dal momento della nascita, un neonato cardiopatico risulta spesso un elemento determinante per instaurare immediatamente le terapie, mediche o chirurgiche, idonee nel caso in questione.

 

L'esame ecocardiografico fetale è certamente indicato quando all'ecografia morfologica sorgono dei sospetti sull'anatomia e sulla funzionalità cardiaca, ed è da prescrivere nei casi in cui esista un rischio maggiore.

Tali casi sono sintetizzabili (secondo le linee guida SIEOG, la Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica) come di seguito indicato :

 

Indicazioni Materne e/o Familiari

- Malattie ereditarie

- Familiarità per cardiopatie, cioè avere già avuto figli con cardiopatie congenite, o genitori con cardiopatie congenite

- Infezioni fetali

- Malattie materne quali il diabete, le malattie autoimmuni, la fenilchetonuria

- Assunzione, da parte della madre, di alcuni farmaci quali anticonvulsivanti, o sostanze tossiche (alcol).

 

Indicazioni Fetali

- Anomalie cromosomiche

- Segni ecografici di sospetto di cardiopatia all'osservazione del cuore fetale

- Traslucenza Nucale elevata allo screening del I° trimestre

- Gravidanza gemellare monocoriale

- Presenza di altre malformazioni nel feto

- Difetto precoce dell'accrescimento fetale

 

L'ecocardiografia fetale deve essere eseguita da operatori specificamente addestrati, con ecografi di ultima generazione, utilizzando sonde ad alta frequenza, in grado di consentire lo studio anche con il doppler pulsato e colore. L'epoca di esecuzione tradizionale è dalle 20 settimane in avanti, anche se con i migliori ecografi è oggi possibile, in alcuni casi, iniziare lo studio al 1° trimestre.

 

L'esame prevede l'osservazione dell'anatomia fetale in bidimensionale, e quindi l'osservazione delle stesse sezioni con il Doppler colore e pulsato.

 

L'impiego delle immagini in 4D può essere di notevole aiuto nell'interpretazione delle immagini. La tecnica detta STIC (Spatio Temporal Image Correlation) consente di studiare la funzionalità del cuore, ed i movimenti delle sue strutture anatomiche, attraverso lo studio di un ciclo cardiaco virtuale ricavato da svariati cicli sovrapposti. La possibilità di visualizzare le varie strutture anatomiche su tre piani contemporaneamente consente una migliore comprensione dei rapporti topografici tra camere cardiache e grossi vasi e di effettuare al computer la ricostruzione tridimensionale con doppler colore.

 

Il cosiddetto Inversion Mode, nonché il B-Flow, consentono di visualizzare gli stampi dei ventricoli e dei grossi vasi come in corso di cateterismo cardiaco. La metodica 3-4D contribuisce, quindi, ad una migliore comprensione dell'anatomia cardiaca dal momento che l'approccio tridimensionale permette di ottenere piani di scansione e visualizzazione non ottenibili in bidimensionale. Ciò non consente, comunque, di individuare tutte le cardiopatie, ma questa tecnica in mani esperte è certamente in grado di aumentare le possibilità diagnostiche dell'ecocardiografia fetale. Al valore finale dell'accuratezza diagnostica contribuiscono, comunque, in maniera determinante, alcune variabili quali un accentuato pannicolo adiposo materno (obesità) e la posizione fetale non idonea, che possono rendere difficoltoso ed a volte impossibile l'esame.

 

Torna indietro